A proposito di assemblee, partecipazione, discussioni e dibattiti. Oggi mentre mi riguardavo il programma della settimana della pace, ho pensato “ma come è possibile che la Facoltà partecipi a questa iniziativa, senza che venga comunicata, ma soprattutto che venga discussa insieme agli studenti?” Anche noi studenti potevamo essere interpellati e magari costruire insieme ai professori, le iniziative da promuovere durante L’Onu dei giovani…i nostri corsi di laurea in fondo si occupano proprio di diritti umani e intercultura!e penso che ognuno di noi possa dare un contributo importante alla discussione e all’organizzazione. Tutto questo per dire che quando ci sono decisioni prese dai professori, il nome della Facoltà compare come patrocinio, ente partecipante o promotore e così via, quando siamo noi studenti a proporre di dar vita a dei progetti, troviamo le porte chiuse e alla fine siamo costretti a trovare altre forme d’intervento. Secondo me l’università ci appartiene, la dobbiamo vivere non solo come un luogo di studio, per questo mi arrabbio quando noto che i professori la considerano meno di niente. E fanno i consigli a Perugia, e decidono le disponibilità delle lezioni in base ai calendari di Perugia. Insomma anche se l’affare del “nessun insegnamento” si dovesse risolvere, secondo me, si dovrebbe intervenire comunque, non so magari mandando dei comunicati a tutti i professori e anche alla Raveraira, e poi presentandoci anche al prossimo consiglio. Per far capire che gli studenti ci sono! Però non ci mobilitiamo solo quando didatticamente c’è stata una disfunzione, battiamoci davvero perchè la Facoltà di Scienze Politiche di Terni sia una facoltà importante, almeno secondo i nostri parametri. perchè ciò che fa una facoltà “prestigiosa” non è semplicemnte la selezione degli studenti.
Pensiamoci, a mercoledì!
Ok..prepariamoci alla solita assemblea di famiglia 😀
A proposito di assemblee, partecipazione, discussioni e dibattiti. Oggi mentre mi riguardavo il programma della settimana della pace, ho pensato “ma come è possibile che la Facoltà partecipi a questa iniziativa, senza che venga comunicata, ma soprattutto che venga discussa insieme agli studenti?” Anche noi studenti potevamo essere interpellati e magari costruire insieme ai professori, le iniziative da promuovere durante L’Onu dei giovani…i nostri corsi di laurea in fondo si occupano proprio di diritti umani e intercultura!e penso che ognuno di noi possa dare un contributo importante alla discussione e all’organizzazione. Tutto questo per dire che quando ci sono decisioni prese dai professori, il nome della Facoltà compare come patrocinio, ente partecipante o promotore e così via, quando siamo noi studenti a proporre di dar vita a dei progetti, troviamo le porte chiuse e alla fine siamo costretti a trovare altre forme d’intervento. Secondo me l’università ci appartiene, la dobbiamo vivere non solo come un luogo di studio, per questo mi arrabbio quando noto che i professori la considerano meno di niente. E fanno i consigli a Perugia, e decidono le disponibilità delle lezioni in base ai calendari di Perugia. Insomma anche se l’affare del “nessun insegnamento” si dovesse risolvere, secondo me, si dovrebbe intervenire comunque, non so magari mandando dei comunicati a tutti i professori e anche alla Raveraira, e poi presentandoci anche al prossimo consiglio. Per far capire che gli studenti ci sono! Però non ci mobilitiamo solo quando didatticamente c’è stata una disfunzione, battiamoci davvero perchè la Facoltà di Scienze Politiche di Terni sia una facoltà importante, almeno secondo i nostri parametri. perchè ciò che fa una facoltà “prestigiosa” non è semplicemnte la selezione degli studenti.
Pensiamoci, a mercoledì!
Lara