Ancora una volta la situazione sembra precipitare; ancora una volta le ingerenze dei partiti provano a rovinare il lavoro di un'assemblea che non era mai stata così partecipata; ancora una volta qualcuno prova a distruggere dall'alto ciò che instancabilmente cerchiamo di creare dal basso…
MA ANCORA UNA VOLTA NON CI FERMIAMO!
Non ci faremo intimidire da chi agisce contro un'intera assemblea per ricavarne un tornaconto personale, spinto a mio avviso da un irrefrenabile necessità di vetrine pubblicitarie in un mondo, quello dei partiti, che non solo è estraneo alla "forma" che in questi giorni l'assemblea va assumendo, ma che è sempre stato visto da buon parte studenti della nostra facoltà come fonte di inutile disgregazione.
Continuiamo ad andare avanti per la strada intrapresa; prendiamo ciò
che è successo come una lezione (non che avessimo bisogno ancora di
lezioni di questo tipo!).
Lunedì alle ore 17 si terrà un incontro con la preside della Facoltà, professoressa Raveraira; chiunque voglia partecipare è libero di farlo (dovrei comunicare preventivamente una stima degli studenti che saranno presenti, quindi se avete intenzione di partecipare fatemelo sapere), porteremo in quella sede le nostre istanze, com'è stato deciso nell'assemblea.
Mercoledì con tutta probabilità si terrà l'assemblea (sempre alle 11:30) per aggiornarci sulla situazione e continuare i lavori…
AQUI ESTAMOS!
Camillo
comunque penso che la linea generale dell’assemblea (dei rappresentanti e gli studenti) non sia quella che è stata intrapesa da Lorenzo, ma sopratutto nessuno non vuole sentire nessuna opinione, ma bisogna valutare tutte le idee di tutte le persone ma sopratutto non partire di “propria spontanea volontà”… cmq era meglio parlare prima con la pr. Raveraira cosa che sta avvenendo ora alla facoltà… a presto!!
Torno da Bologna e…….mi trovo un pò confusa di quello che ho letto sul giornale e quello che leggo sul bolg. Ora io non voglio giudicare nessuno, anche perchè all’assemblea di mercoledì non sono potuta venire, ma voglio scrivere i commenti e le opinioni che la lettura dell’articolo sul Messaggiero mi ha suscitato. Ho pensato che un comunicato alla stampa era il caso mandarlo dopo l’incontro con la Raveraira di persona. Inoltre mi sono molto sorpresa di non aver letto le dichiarazioni dei rappresentanti dei due corsi, ho letto soltanto quella del circolo universitario di Rc, di Andrea Agnetti, di una “studentessa” e della Raveraira. Se nell’articolo viene citata un’assemblea, che è stata convocata dai rappresentanti degli studenti, e che sono leggittimati da noi a parlare per noi (scusate il gioco di parole), perchè lì non si è dato voce a loro? Io non so se i rappresentanti non sono stati chiamati, o hanno scelto di non partecipare (cosa anche molto giusta), ma allora non si doveva mettere in ballo i resoconti e i documenti dell’assemblea. Tutto qui. In questo modo non facciamo altro che inasprire i rapporti, e creare dei muri. La comunicazione mediatica crea sempre dei fraintendimenti e delle incomprensioni, giochiamocela bene questa partita. C’è un incontro diretto con la Raveraira, benissimo….è lì che doabbiamo agire, volevamo essere ascoltati!Portiamo le nostre istanze là dove possiamo farle valere. Sennò che ci sta a fare la rappresentanza degli studenti nel Consiglio? lunedì cercherò in tutti i modi di venire, anche se lavorando, arriverò più tardi.
Lara
“io non posso rammaricarmi di aver fatto qualcosa di cui precedentemente avevo informato CHI DI DOVERE!”….
è vero…avevi informato chi di dovere, ma ti era stato detto che l’assemblea non era d’accordo e che la strada da seguire sarebbe stata un’altra…
probabilmente hai ragione te, tutto è nato da un’incomprensione, perchè preferisco non pensare che uno studente come me abbia voluto usare per fini partitici l’università, non voglio neanche pensare che uno studente non abbia voluto ascoltare un assemblea, e non voglio neanche pensare che se come dici te non c’è stato un dialogo sufficente è perchè eri troppo preso dalle tue strategie…all’assemblea non serve il tuo “contributo”, non devi mica farci un favore, serve che viene e che dai delle spiegazioni valide.senza alcun processo naturalmente!
…ma alla fine…
preferisco pensare che hai ragione te,che sei stato l’unico a metterti in gioco per la prima volta dentro l’università e che finalmente porterai dei cambiamenti,che continuerai a metterti pericolosamente in gioco per il bene di tutti…
non seguire la strada del bel politicante, non ci servono politici allo sbaraglio anche in facoltà, ci serve una politica,anzi La Politica quella vera.quella fatta in mezzo alla gente, ci servono i valori,quelli veri, quelli che si perdono fra le sedie di un’assemblea quando vengono prese le Nostre decisioni.
a questo punto mi faccio un grande in bocca al lupo e lo faccio anche a te e… credo che…tornerò a studiare!
buon fine settimana a tutti
a lunedì
“Sono stupefatta da questa posizione. Mi domando perché una comunicazione così venga data prima alla stampa, quando ci sono organismi specifici. Informazioni sbagliate.”
Questo é un estratto della risposta della professoressa Raveraira sul Messaggero e credo che esplichi alla perfezione i motivi per cui all’assemblea FOSSE STATO DETTO DI ASPETTARE L’INCONTRO CON LEI.
Pongo solo una domanda:
A prescindere da fraintendimenti, attacchi reciproci fra studenti/politici, affermazioni campate in aria di mancanza di “attributi”…. ERA COSI’ DIFFICILE CAPIRLO?
ancora una volta ho a che fare con gente che non vuole sentire le mie ragioni, piuttosto che una discussione costruttiva mi ritrovo un processo sommario senza possibilità di risposta in conto alla mia persona.
coloro che con frasi roboanti giudicano le mie azioni sono gli stessi che hanno sentito per primi la mia versione dei fatti, ma a quanto pare sono gli stati gli ultimi a capirle.
io non posso rammaricarmi di aver fatto qualcosa di cui precedentemente avevo informato CHI DI DOVERE! se poi ci sono state delle incomprensioni io sono il primo a farmi carico ma MAI E POI MAI avrei sognato di scavalcare l’assemblea, alla quale ho partecipato con dedizione rispetto e soprattutto con la piena volontà di costruzione collettiva.
Coloro i quali giudicano senza ritegno sono i primi che vogliono spaccare l’assemblea al suo interno, per il semplice fatto che gli attacchi che ho subito sono stati duri al punto che nessuna “vetrina pubblicitaria” può risarcire l’animo.
Il mio comunicato è stato il frutto di una sintesi di accadimenti che stravolgono in pieno il concetto di qualità dei saperi e qualità dei servizi, e proprio per questo il circolo universitario ha deciso di intervenire, ma mai con volontà di spaccatura.
Se tra noi non c’è stato dialogo sufficente me ne rammarico, ma non accetto critiche alla nostra analisi dei problemi che pè stata riportata, in quanto negli articoli compare anche la denuncia (come già mesi fà avevamo sostenuto anche sui giornali) delle assenze ingiustificate dei docenti.
Il circolo universitario è stato l’unico da anni che dentro la nostra facoltà abbia avuto il coraggio e la determinazione a sollevare un problema così radicato, e lo ha fatto anche mettendosi pericolosamente in gioco, rischiando per il bene di tutti, di inimicarmi molti possibili professori.
Quindi credo, aldilà dell’incongruenza di intenti venuta a galla di poter affermare con forza la mia buona fede, e chi attacca sul personale lo fa solamente perche non ha argomentazioni valide.
Il mio contributo sarà a disposizione, ma deve essere l’assemblea a questo punto a riconoscere se effettivamente ho agito in maniera individuale volta alla “vetrina”, come voi sostenete, o se in conseguenza di una incomprensione.
La mia volontà di dare appoggio ai lavori dell’assemblea è tale e quale a prima, ma vorrei sapere se l’assemblea e soprattutto i rappresentanti gradiscano ancora la mia presenza nei momenti di decisione.
Non so quello che abbia scritto e/o detto Carletti ai giornali, ma l’articolo di oggi de “Il Messaggero” oltre ad essere un danno nei confronti di ciò che stiamo portando avanti, ha dei contenuti totalmente falsi e diversi dal nostro pensiero, dal titolo ai corsi di lingue (spagnolo e russo).
Ci sono persone nell’università che stanno portando avanti dei progetti per migliorare la situazione: dall’organizzazione dei corsi, alla programmazione delle date degli esami, al blocco degli stessi, alla biblioteca all’aula di informatica. Ce ne sono altre che vengono 3 volte durante l’anno, ma che non mancano di rovinare tutto con i loro atti da “rivoluzionari della domenica mattina”.
L’assemblea non è un palco per certi protagonisti, nè tantomeno per dei circoli che cercano un margine di visibilità sul lavoro altrui; è un momento in cui si cerca di migliorare le cose che ci riguardano da vicino, in cui si decide insieme, e si realizza quanto detto. Pensavamo fosse chiaro a tutti, è piuttosto sconsolante invece doverlo ripetere.
Così come altrettanto sconsolante è, in questo periodo così “movimentato”, fermarsi a chiedere dove siano Giorgio e Maribel, formalmente rappresentanti, ma sicuramente per nulla rappresentativi.
P.S. chi non avesse ancora letto i 2 articoli apparsi su “Il Messaggero” e su “Il Giornale dell’Umbria”, e volesse farlo, può chiederli a me in facoltà.